mercoledì 6 giugno 2012

Conclusione del viaggio




Il viaggio è terminato. La mattina del 4 giugno ho lasciato Helsinki e mi sono diretto in bicicletta verso l'aeroporto di Vaasa, venti chilometri più a nord. Ho chiesto aiuto a un'addetta al check-in che è stata di una disponibilità e di una gentilezza infinite nei confronti dello stanco ciclista italiano. Questa donna aveva cinquant'anni, e da trenta lavorava in aeroporto; conservava l'entusiasmo del primo giorno di lavoro, si vedeva che era una persona positiva; le ho detto che era la più bella persona che avessi incontrato in Finlandia, e non mentivo.

Al momento dell'imbarco mi hanno detto che il mio posto era stato cambiato. Mi sono ritrovato a viaggiare in business-class, con più spazio a disposizione, cena e bevande abbondanti. Forse un regalo dell'addetta al check-in. Doveva essere stata lei. La Finlandia stava cercando di farsi perdonare, dopotutto.

Tre ore di volo e sono arrivato a Malpensa; ho rimontato la bici e mi sono diretto verso un piccolo borgo a pochi chilometri dall'aeroporto, Vizzola Ticino. Mi sono accampato presso una fattoria abbandonata con capannoni aperti, non accessibile alle auto e nascosta alla vista della strada. L'Italia odorava intensamente; odore forte di vegetazione, caldo e anche zanzare. Ero in ballo dalle 6 del mattino ma non mi sentivo stanco. Ho montato la tenda all'interno di un vecchio fabbricato con la scritta "Concimi" salvandomi dalle zanzare del Ticino, ho mangiato un panino e bevuto un'aranciata. Il suono delle campane della chiesa mi ha ricordato che ero di nuovo nel mio Paese, e mi sono sentito la persona più felice del mondo. Era l'ultima sera del viaggio, una serata speciale.



Il giorno dopo ho raggiunto casa alle 15 dopo essermi districato nel dedalo dei paesi lombardi, tra traffico e strade dissestate.

5511 chilometri di strade, di discese, di salite, di vento, di neve, di pioggia, di natura, di case, paesi, fiumi, laghi, boschi, cieli, nuvole.

5511 chilometri tra felicità e solitudine, sconforto e gioia, rabbia e commozione.

5511 chilometri che non scorderò, metro per metro.

Ringrazio tutte le persone del Nord che mi hanno aiutato 'on the road'. Da quelli che mi hanno sorriso e incoraggiato a quelli che mi hanno offerto un caffè o dato un'indicazione preziosa.

Ma ringrazio soprattutto coloro che mi hanno aperto la loro porta, in particolare in Danimarca e nelle regioni della Svezia meridionale. Dannati barbari - a volte siete stati così gentili da farmi piangere. Vi abbraccio tutti, non vi dimenticherò mai.

Al di là delle foto, al di là di tutto siete stati voi il viaggio.

E questo viaggio è dedicato a voi.



Altri ringraziamenti: a Claudio M. della Clamas Cicli di Tradate per avermi costruito una bicicletta che non mi ha mai causato problemi. A Littoria stessa, la mia bici, per avermi sopportato in silenzio in questi tre mesi. A mia moglie che ha acconsentito a questa follia. Grazie anche al blogger di Google che permette liberamente di condividere su Internet quanto vissuto.
Il lavoro fotografico è imponente e richiede tempo. Pubblicherò a puntate sul blog blocchi di foto selezionate, più una raccolta di immagini selezionate sul sito Flickr all'indirizzo http://www.flickr.com/photos/shutterlupus/

1 commento:

  1. Bentornato!
    ..certo che arrivato a helsinki potevi fare una capatina nelle repubbliche baltiche a lustrarti un po' gli occhi con la razza femminile locale, e proseguire con Varsavia, Cracovia, Auschwitz, Brno (dove fare un giro con la bicicletta sul circuito delle moto), Vienna, Graz, poi a Trieste prendevi il freccia per Milano.

    RispondiElimina