lunedì 13 novembre 2017

Nel Parco delle Madonie - dove ho dormito, mangiato, camminato: Tips





ALLOGGIO.

In un primo momento avevo progettato di sfruttare il rifugio F.Crispi a Piano Sempria come punto d'appoggio; poi ho optato per un Bed and Breakfast a Petralia Sottana. In questo modo ho potuto visitare anche le due Petralìe e non solo i sentieri escursionistici.

Il B&B L'Agrifoglio si trova in via Garibaldi, che è la Statale 120. La strada è moderatamente trafficata durante il giorno. Poco la sera e affatto silenziosa la notte. Ho pagato 30 euro per la notte e la colazione, che è stata servita molto presto all'orario che avevo chiesto. La pulizia è impeccabile.

Petralia Sottana è anche sede dell'ente Parco delle Madonie.




CIBO.

Per la cena, su consiglio del giovane gestore del B&B mi sono ricoverato al pub-pizzeria Saxum di Petralia Sottana. Si trova praticamente sul corso principale, venti metri oltre la piazza della Vittoria con il monumento ai Caduti. Ero già rassegnato alla solita pizza, invece mi è stata proposta una tagliata di Manzo. Pensavo arrivasse uno di quei piatti da nouvelle cuisine - di quelli che ci vuole un microscopio per individuare il contenuto, invece mi arriva un Signor Piatto di carne abbondante con contorno di rucola, parmigiano, pomodorini, aceto balsamico e pasta-pizza. Una favola.

Con tanto di birretta di produzione siciliana. Servito e riverito: 14 euro.

La sera dopo ci torno ancora, ma ordino un piatto di maiale impanato al forno con contorno di insalata. Ciotola di ceci caldi con olio al peperoncino offerta dalla casa - dopo il freddo che avevo preso, dio solo sa quanto l'ho apprezzata. Ancora birra siciliana: grand total 12 euro.

Il locale è in pietra con fotografie in bianco e nero di buon gusto. I gestori sono di una gentilezza esemplare. Non a caso i commenti su Tripadvisor sono eccellenti tranne tre - chissà cosa pretende certa gente dalla vita: posso assicurare che questo posto è fantastico, e le recensioni negative autentiche stronzate.

voto 10 e lode al Saxum Pub di Petralia Sottana.

...e chi ha sempre da ridire per favore se ne stia a casa: farete un gran piacere a tutti.



SENTIERI DI MONTAGNA.

L'unica valida risorsa sul web che elenca con precisione e completezza i percorsi di escursionismo/cavallo/mountain bike nel Parco delle Madonie si trova a quest'indirizzo. Lode a loro.
Tutto il resto è aria fritta: informazioni incomplete e siti specchietto-per-le-allodole fatti apposta per costringere il visitatore a pagare guide o comprare libri specializzati.

Cartina: ottima la mappa Parco delle Madonie in scala 1:50mila per escursionismo. Edita da Litografia Artistica Cartografica, 8 euro.

Nel sito web che ho citato sono scaricabili anche file con estensione .KML per i navigatori gps. Personalmente possiedo un gps Garmin per ciclismo, e funziona discretamente bene previa conversione del file in formato .TCX


Pausa pranzo sulle Madonie. A destra, la cartina 1:50mila
dei sentieri del Parco.



Sentiero no.11 per Monte Cervi/rifugio e pagliaio omonimi.
Da Piano Battaglia si procede oltre in direzione Piano Zucchi. Dopo circa tre chilometri si arriva a Portella Colla ( cartello in legno con mappa per escursionisti ). Il sentiero parte da qui ed è il numero 11. Fa parte del Sentiero Italia. A circa un chilometro dall'inizio della pista nei pressi di un tornante si stacca una scorciatoia segnalata: si può prenderla senza indugio, dato che conduce subito a Piano Cervi che è il piatto forte del percorso.
Più avanti ancora si sale di quota all'interno della faggeta di Pizzo Colla e si giunge al rifugio CAS di Monte Cervi, m.1600, e all'adiacente pagliaio.

Segnaletica: oltre al cartello-mappa posto all'inizio, la segnaletica ufficiale bianco-rossa del CAI è totalmente assente. Sopperiscono segnali in legno scuro probabilmente collocati anni fa dall'ente parco. Dato che il legno è solido e le indicazioni -intelligentemente- incise in esso, codesti segnali sono decifrabili e di buon aiuto.


L'arrivo al pagliaio di Monte Cervi, Madonie.




Sentiero no.1, 2A e 2B da Piano Battaglia per Pizzo Carbonara.
E qui mi dispiace - la scure si abbatte severa. Esiste il solito cartello-mappa all'inizio, poi nulla che meriti la qualifica di segnale decente. Viene spontaneo, e pensavo di essere io l'unico idiota, di imboccare una larga pista in terra battuta che inizia a salire e termina 900 metri dopo sul  fianco franoso del Monte Spina Puci, dove manderete una maledizione e tornerete indietro perdendo mezz'ora.

Il sentiero 1 per il Pizzo Carbonara è invece una inesistente traccia su prato. Solo dopo diverse decine di metri appare il primo segnale, posto rasoterra e totalmente invisibile in caso di nebbia o di neve:



 E' il sentiero numero 1, vero ?
Mi prestate un microscopio ?
Un palo di legno ben piantato costava molto ?



Più avanti ancora, la situazione-segnali si mantiene sullo scarso andante:


 segnale posto su una pietra malferma semplicemente
poggiata sopra un'altra pietra: aspetta solo
l'imbecille di turno che prima o poi lo rimuove.




segnali indecifrabili in prossimità del bivio per il Pizzo Carbonara:

a destra leggo "1"; e a sinistra cos'è ?
Un "12" ? Signori miei - qui stiamo dando i numeri !




In prossimità di un importante bivio, non c'è nessuna indicazione
per Pizzo Carbonara ma solo un segnale quasi illeggibile per... ritornare
al punto di partenza ! Occorre prendere a sinistra, invece, e NON proseguire
dritto perdendo quota nel vallone Zottafonda.



Da qui in poi, stando alla carta, il sentiero è numerato ( dio solo sa perchè ) 2A e poi 2B. Si trovano esili indicazioni di conferma successivamente.

( non riesco per qualche motivo a caricare la foto relativa: immaginate
un segno bianco e rosso mezzo cancellato con una scritta "2A" microscopica )


Scarpinando in decisa salita si arriva infine a Pizzo Carbonara. Una volta in cima viene spontaneo chiedersi se è la cima giusta. In effetti il vicino Pizzo della Principessa è più basso di soli due metri, e l'altrettanto vicino Pizzo Palermo, di 15 metri. Da quest'ultimo, posto più a nord, il panorama è più vasto. Attenzione ad attraversare la sella pietrosa che li separa. Camminare sulle doline non è facile, richiede prudenza e attenzione. Chi ha premura si romperà una gamba, assicurato al 100%.


Non ho visitato tutti i sentieri di questo splendido parco, ma la mia conclusione è che:
- o la segnaletica non è curata per lassismo e pressapochismo
- o essa non è curata apposta allo scopo di recarsi al vicino rifugio tal dei tali e pagare una guida

nell'un caso e nell'altro trovo grave che non si provveda a segnare BENE almeno il percorso per il Carbonara, gettonatissimo e frequentato da un sacco di stranieri ( con i quali ho parlato e mi sono indirettamente scusato ).

Così è, se vi pare. Definitely... Sicily



Voglio però chiudere con una nota positiva. Più che positiva.
A parte i paesaggi mozzafiato ( non così, tanto per dire: lo sono davvero ), mi aspettavo che le Madonie, facenti capo a una città metropolitana di 1milione e 300mila abitanti, fossero un mezzo-immondezzaio con i residui di tutti i Ferragosto dal dopoguerra in poi.

Invece le Madonie SONO PULITE.
Pulite come le montagne svizzere. Non ho trovato traccia di fazzoletti, lattine, bottiglie e succhi di frutta che invece sull'Etna sono merce tanto diffusa da riempirci mezzo cratere.

Ciò mi dispiace dirlo per la mia montagna, il grande vulcano, ma questo non è un blog tutto rose e fiori, bello di quà-bello di là. Non lo è mai stato.

voto perciò 10 per la pulizia delle dolomiti siciliane.

In due giorni di escursioni e chilometri fatti a piedi l'unico rifiuto che ho trovato sulle Madonie, davvero l'unico, è questo bicchierino di plastica:




Possano gli uomini continuare a rispettare queste splendide montagne.



Per la prima parte del viaggio vai a questo post.

Per la seconda parte, a questa pagina.





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